Cani aggressivi

L’aggressività è legata all’istinto di conservazione della specie. Pertanto, se utilizzata in modo appropriato, ha una funzione adattativa.
E’ invece patologica se manca di una o più fasi della sequenza comportamentale (diventando così imprevedibile), se si manifesta in un contesto inadeguato (quando la reazione non è proporzionale allo stimolo) o se si manifesta nonostante i segnali di pacificazione dell’altro individuo.
L’aggressività può essere classificata come: territoriale, materna, intrasessuale, competitiva, da paura, da irritazione, predatoria, ridiretta.
I fattori che influenzano l’aggressività sono la genetica, gli ormoni, l’apprendimento, le esperienze vissute durante i periodi sensibili di sviluppo, lo stress e la paura.
Quasi sempre i fenomeni di aggressività pericolosa sono preceduti da “campanelli di allarme” che per qualche ragione non sono stati colti o interpretati nella giusta maniera.
Gli episodi di aggressività veramente imprevedibili sono rarissimi.
I “campanelli di allarme” sono: il ringhio (che deve essere sempre preso in seria considerazione, a meno che non si manifesti in contesti inequivocabili di gioco), comportamenti minacciosi verso persone, cani o altri animali, paura eccessiva (se il cane tende a spaventarsi facilmente anche in situazioni normali e quotidiane), la sovraeccitazione (saltare addosso insistentemente, afferrare continuamente con la bocca, opporsi energicamente ai tentativi di controllo da parte del proprietario), reazioni aggressive legate a problemi di salute (il dolore rende il cane irritabile, come anche il solo timore di provare dolore se toccato).
In questi casi è bene rivolgersi al Medico Veterinario esperto in comportamento.
Ma non solo, sarebbe utile rivolgersi a questa figura anche a scopi preventivi.
Infatti è possibile mettere in atto degli accorgimenti per prevenire i comportamenti aggressivi.
Il primo strumento per la prevenzione dell’aggressività è la socializzazione del cucciolo (in questo modo il cane marcherà gli stimoli sociali con un’emozione positiva).
L’esercizio fisico e la stimolazione ambientale sono molto importanti: è meno probabile che un cane che va a passeggio regolarmente ed è abituato ad imparare cose nuove, manifesti stress o reazioni “imprevedibili”.
Inoltre è fondamentale basare la relazione con il cane sulla fiducia e la collaborazione e non sulla coercizione e la competizione.
Altre accortezze sono le seguenti: gestire le risorse (cibo, giochi, attenzioni…), evitare situazioni di paura in cui il cane potrebbe apprendere che con l’aggressività lo stimolo viene allontanato, non persistere in un contatto troppo prolungato (facendo attenzione ai segnali che il cane manifesta), evitare le situazioni in cui il cane creda di dover proteggere il proprietario, nell’incontro con altri cani parlare con voce allegra evitando ogni nervosismo, dare delle regole nel gioco, non fare giochi violenti o di inseguimento di persone, evitare la frustrazione ed evitare le punizioni fisiche.
Quindi il miglior modo di prevenire i problemi nella convivenza con i nostri cani si basa su principi semplici e di buon senso: scegliere la razza più adatta al proprio stile di vita, preoccuparsi di fornire al cane un’educazione adeguata e di soddisfare i suoi bisogni fondamentali di socializzare e fare esercizio quotidiano.

 

 

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