Molte persone pensano che il gatto sia un animale opportunista, poco sociale e incapace di instaurare una stretta relazione affettiva con l’uomo.
In passato, i gatti sono stati addirittura demonizzati e perseguiti, considerati creature diaboliche e incarnazione del male.
Fortunatamente, poi, le cose sono cambiate e oggi i gatti sono molto apprezzati come animali da compagnia, tanto da entrare numerosi nelle nostre case. Questo fa presupporre che si possa instaurare una relazione affettiva con loro.
Nuove ricerche dimostrano che il gatto è in grado di creare un legame di attaccamento con i familiari umani.
Un recente studio (di Kristyn Vitale, coautrici Alexandra Behnke e Monique Udell) ha dimostrato, infatti, che i gatti sono in grado di affezionarsi ai familiari in maniera simile ai cani e ai bambini.
La letteratura scientifica al riguardo è scarsa, a differenza dei numerosi studi effettuati sui cani.
Probabilmente questo scarso interesse verso le interazioni tra gatti e persone è dovuto all’errato pensiero che i felini necessitino di minori stimoli e attenzioni rispetto ai cani, ritenendoli animali meno “impegnativi”.
Dovremmo, invece, riconsiderare l’importanza dell’arricchimento ambientale e relazionale per questa specie animale, tenendo presente che è possibile osservare varie personalità distinte, che variano da affezionato a indipendente. Del resto ogni soggetto presenta una propria individualità, proprio come le persone.
In conclusione, questo recente studio ha dimostrato l’instaurarsi di un legame affettivo tra i gatti e i loro compagni umani, confermando la socievolezza dei nostri “felini”.